
Circa un mese fa a tenere banco era la querelle a distanza tra il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e Elio Germano che dal palco del David di Donatello, supportato anche da Geppi Cucciari, aveva puntato il dito contro questo Governo, colpevole di non fare niente per risanare un settore in crisi come quello del cinema. È seguita poi una lettera aperta rivolta allo stesso Giuli in cui tantissimi attori, molti anche conosciuti, sono scesi in prima linea per invocare un intervento deciso dello Stato. E adesso, a distanza di qualche settimana, qualche cosa si sta muovendo.
Cosa è successo: un incontro inatteso per salvare il cinema
Venerdì 6 giugno, presso il Ministero della Cultura, si è tenuto un incontro ritenuto fondamentale per il settore audiovisivo. Il ministro Giuli, insieme al sottosegretario Borgonzoni e al direttore generale Borrelli, ha accolto una delegazione del cinema italiano per discutere della riforma del tax credit. Presenti, tra gli altri, Claudio Santamaria, Beppe Fiorello, Andrea Occhipinti e Stefano Rulli. I toni sono stati concilianti: tutti hanno riconosciuto il rallentamento e le difficoltà causate dalle modifiche recenti al sistema di incentivi fiscali. È stato un segnale importante dopo le tensioni, mirato a costruire un dialogo continuo per il futuro del comparto cinematografico.
Le novità: due nuovi obblighi e nuove regole per il tax credit
Il nuovo decreto interministeriale, già in vigore, introduce modifiche sostanziali al sistema del tax credit. I beneficiari saranno ora tenuti a una maggiore trasparenza: tutte le spese superiori a 1.000 euro dovranno essere tracciabili e riferite a specifici progetti. Inoltre, è stato introdotto l’obbligo di reinvestire parte dei proventi in opere “difficili” (documentari, cortometraggi, opere prime e seconde) entro cinque anni. Vengono rivisti anche i criteri di accesso ai contributi selettivi e introdotte sanzioni per chi presenta documentazione falsa o omette l’obbligo di reinvestimento. L’obiettivo è rendere il sistema più equo ed efficiente.
Le parole di Fiorello e Santamaria: “Si è aperto un dialogo, ora avanti”
All’uscita dal confronto, Claudio Santamaria ha parlato di un incontro lungo e positivo: “Due ore e mezza di dialogo, ora speriamo continui”, ha detto, pur dovendo lasciare subito per impegni con il Milano Film Fest. Più articolato Beppe Fiorello, che nella conferenza stampa ha chiesto il ritorno a toni pacati: “Non siamo stati noi ad accendere i riflettori. Ma il cinema è un’industria culturale essenziale, e va protetta. È stato importante sentirsi ascoltati”. Le parole dei due attori sintetizzano la speranza che da una polemica sia finalmente nato un confronto duraturo.

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