Da sconosciuti a star di Mare Fuori: chi sono i due protagonisti che non avevano mai recitato prima

C’è un prima e un dopo Mare Fuori. Un prima fatto di percorsi tradizionali, provini nei teatri e curricula fitti di accademie; un dopo in cui il talento sembra affiorare in luoghi imprevisti, su un marciapiede o tra i messaggi di Instagram. Al centro di questo cambiamento c’è una figura che, pur rimanendo dietro le quinte, ha avuto il coraggio di guardare oltre i metodi consolidati e scegliere l’istinto: Marita D’Elia, casting director della serie cult che ha segnato una nuova stagione per la fiction italiana.

È lei stessa a raccontare, nel 27° episodio del podcast Bravi Tutti, cosa ha significato selezionare il cast di una serie diventata un fenomeno generazionale. E non si tratta solo di trovare volti nuovi, ma di crederci davvero, anche quando tutto – esperienze, curriculum, convenzioni – suggerirebbe il contrario.

Ascolta l’episodio 27 in versione video su Youtube

Mare Fuori: il fascino di un fenomeno e l’eco che genera

Dopo il successo travolgente di Mare Fuori, la casella di posta di Marita D’Elia non conosce tregua. Centinaia di richieste ogni giorno, messaggi pieni di speranza, voci di ragazzi e ragazze che cercano uno spazio, un’occasione. Il potere della serie non si misura solo in ascolti o trend social, ma nel desiderio concreto che ha generato.

“Continuo, perpetuo, inarrestabile, tutti vogliono fare Mare Fuori…”, racconta. E la sua voce non tradisce fastidio, ma consapevolezza. Perché quando un prodotto culturale smette di essere “solo” una serie e diventa un movimento, un simbolo, allora è lì che il lavoro di chi sta dietro le quinte assume un altro peso. Si tratta di ascoltare, di scegliere, ma anche di custodire quell’energia senza lasciarsene travolgere.

“Non avevano mai recitato prima”: la scommessa su Manuele Velo e Alfonso Capuozzo

Ed è proprio dalla strada – in senso letterale – che sono arrivati due dei protagonisti più sorprendenti dell’ultima stagione. Nessuna esperienza di recitazione alle spalle, solo una presenza, un’intuizione. “I due protagonisti, Manuele Velo e Alfonso Capuozzo, sono due ragazzi che non avevano mai recitato, che sono venuti ad uno street casting.”

Parole che, se lette senza il contesto, potrebbero sembrare ingenue. E invece contengono una rivoluzione. Perché affidare due ruoli chiave a ragazzi senza esperienza richiede coraggio. Richiede di fidarsi dell’essere umano, prima ancora dell’attore. E Mare Fuori, nella sua forza narrativa e visiva, ha dimostrato che questa scommessa paga.

Simone e Tommaso – i personaggi interpretati da Velo e Capuozzo – non sono solo frutto di una scelta artistica. Sono il segno tangibile che esiste un altro modo di fare casting. Uno che parte dall’ascolto e non dai preconcetti. Uno che restituisce verità allo schermo perché l’ha cercata altrove, nei luoghi in cui di solito non si guarda.

Una porta che resta aperta

Questa apertura, oggi, è diventata un faro per tantissimi giovani che non sanno da dove iniziare, che non hanno i mezzi o i contatti per entrare nel mondo della recitazione, ma che ora sentono che potrebbero farcela. E Marita lo sa. Non solo lo accetta: lo abbraccia.

“Adesso dirò una cosa che farà esplodere la mia casella di posta […] stiamo per riproporre gli street casting per la nuova stagione, vi faremo sapere le date.”

Una frase che pesa come una promessa, e che ha già acceso nuove attese. Dopo i casting in presenza dello scorso aprile, il pubblico è in fermento.

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