“Qui non è Hollywood”: parte su Disney+ la serie tv su Sarah Scazzi dopo lo stop del Tribunale di Taranto. Tolto dal titolo il riferimento ad Avetrana, paese dove la giovane perse la vita nel 2010.

Dopo la decisione imposta dal Tribunale di Taranto, che aveva fermato la messa in onda della serie tv su Sarah Scazzi e intitolata “Avetrana – Qui non è Hollywood”, adesso c’è l’ufficialità: la serie potrà finalmente partire da stasera, mercoledì 30 ottobre, ma con un titolo diverso. Come annunciato da Groenlandia e Disney si chiamerà infatti soltanto “Qui non è Hollywood”. Tolto dunque il riferimento ad Avetrana, paese in cui accadde l’omicidio della giovane Sarah, come richiesto dal Primo Cittadino, Antonio Iazzi, che temeva un danno di immagine per il paese (ne avevamo parlato in questo articolo di pochi giorni fa).

“Qui non è Hollywood”, tutto quello che c’è da sapere sulla serie tv su Sarah Scazzi

La serie andrà in onda su Disney+, prodotta da Groenlandia e diretta da Pippo Mezzapesa. Avrebbe dovuto debuttare lo scorso 25 ottobre ma la decisione presa dal Tribunale di Taranto dopo la richiesta del sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, aveva bloccato tutto. “Qui non è Hollywood” narra la drammatica storia di Sarah Scazzi, la ragazza di 15 anni scomparsa da Avetrana il 26 agosto 2010 e ritrovata senza vita in un pozzo dopo 42 giorni di ricerche disperate. Il caso scosse in modo profondo l’Italia intera con il paese di Avetrana, in Puglia, che divenne una sorta di simbolo di una realtà oscura e provinciale. In questo contesto, il Primo Cittadino Iazzi aveva chiesto al Tribunale di Taranto di esaminare in anticipo gli episodi, per capire se l’associazione del nome della città con l’adattamento cinematografico avrebbe potuto risultare diffamatoria. 

La difesa del regista e del produttore

Dopo la richiesta di Antonio Iazzi, il regista Pippo Mezzapesa e il produttore Matteo Rovere erano intervenuti per difendere il loro lavoro, specificando che la serie tv era basata sul libro “Sarah, la ragazza di Avetrana” di Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, e si atteneva ai fatti emersi durante il processo, senza prendere le parti di nessuno.

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