La scelta del monologo giusto è fondamentale per un provino, poiché rappresenta una delle prime occasioni in cui dimostrare il proprio talento e la propria personalità.
In un panorama teatrale e cinematografico ricco di opere iconiche, è facile cadere nella tentazione di optare per i monologhi più celebri e utilizzati. Tuttavia, la vera sfida sta nel trovare testi alternativi che possano sorprendere e dimostrare la tua dedizione e il tuo impegno nella preparazione. Presentarsi con un monologo originale non solo mostra la tua creatività, ma sottolinea anche la tua capacità di ricerca e il tuo desiderio di distinguerti.
In questo articolo, esploreremo dieci monologhi femminili provenienti da film e opere teatrali, selezionati per la loro profondità emotiva e la varietà di stili. Queste scelte ti offriranno l’opportunità di cimentarti con personaggi complessi e situazioni diverse, ampliando le tue competenze recitative. Che tu stia cercando un testo drammatico, comico o riflessivo, troverai sicuramente spunti utili per affrontare con successo il tuo provino e, perché no, anche per scoprire un nuovo lato di te stessa come attrice.
Il valore di un monologo originale
Portare un monologo inedito o poco conosciuto a un provino può giocare a tuo favore. Non solo dimostrerai di esserti impegnata nella selezione del testo, ma eviterai anche di cadere nella trappola della ripetitività, risultando più originale e interessante agli occhi di chi giudica. Inoltre, cimentarsi in scene di generi diversi ti aiuterà a esplorare nuove emozioni e stili interpretativi, migliorando la tua versatilità come attrice.
Ecco, quindi, una selezione di monologhi cinematografici e teatrali che possono fare al caso tuo.
Monologhi femminili dal Cinema
- Sam – “Birdman”
Sam, interpretata da Emma Stone, affronta il padre con rabbia e disillusione, accusandolo di inseguire vanamente la fama. Tuttavia, il monologo non si ferma alla rabbia: Sam, alla fine, sembra pentirsi di quanto detto, mostrando una vulnerabilità che rende il suo monologo complesso e sfaccettato. - Miranda Priestly – “Il diavolo veste Prada”
Meryl Streep, nel ruolo di Miranda Priestly, offre un monologo memorabile in cui spiega alla sua assistente come il mondo della moda influenzi ogni aspetto della società. L’arroganza sicura di chi sa di essere al vertice fa di questo monologo un’opportunità per dimostrare potere e controllo. - Juliette – “Ti amerò sempre”
Dopo anni di prigione, Juliette rivela il motivo per cui ha commesso quello che tutti considerano un crimine, ma che per lei è stato un atto d’amore estremo. Un monologo drammatico, intenso, che svela lentamente il cuore del personaggio. - Yvaine – “Stardust”
Yvaine, una stella caduta sulla Terra, racconta il suo amore per Tristan in un monologo dolce e toccante. Un’occasione per esplorare la tenerezza e la sincerità dei sentimenti, perfetta per chi vuole cimentarsi con il tema dell’amore. - Julianne – “Il matrimonio del mio migliore amico”
Julia Roberts, nei panni di Julianne, cerca di spiegare in modo confuso e goffo perché l’uomo che ama non è innamorato della sua promessa sposa. Il monologo è una miscela di umorismo e malinconia, un’ottima occasione per mostrare sfumature comiche e drammatiche.
Monologhi femminili dal Teatro
- “Il corpo giusto” – Eve Ensler
In questo monologo tratto dall’opera di Eve Ensler, una donna racconta la sua difficoltà nell’accettare il proprio corpo. Il testo permette di esplorare il tema dell’autostima e della lotta interiore, con una varietà di interpretazioni possibili, grazie alla diversità delle voci presenti. - Gabriella – “Due partite” di Cristina Comencini
Gabriella, una pianista che ha rinunciato alla carriera per la famiglia, rievoca con amarezza l’ultima volta che ha suonato. Il monologo trasuda malinconia e rimpianto, perfetto per esprimere il conflitto tra il dovere e il desiderio di realizzazione personale. - “Le cognate” – Michel Tremblay
Una giornata monotona e ripetitiva nella vita di una casalinga è raccontata attraverso una serie di voci femminili. Il monologo è una critica sociale, dove l’esasperazione della routine quotidiana è il fulcro dell’interpretazione. - Solange – “Le serve” di Jean Genet
Solange, una delle serve protagoniste del dramma di Genet, pronuncia un monologo delirante e tragico al termine di un gioco di ruoli che è sfuggito al controllo. La complessità psicologica del personaggio lo rende un’ottima scelta per dimostrare intensità e capacità di immedesimazione. - Lady Mary – “Le bocche inutili” di Annie Vivanti
Lady Mary, sopravvissuta a un duro periodo durante la guerra, racconta la tragica perdita della figlia. Un monologo struggente che esplora il dolore e la disperazione, richiedendo una grande intensità emotiva.
L’importanza della ricerca
Questi dieci monologhi sono solo un punto di partenza. La chiave per un provino riuscito sta nel trovare un testo che senti davvero tuo. Prendi spunto da questi suggerimenti, esplora nuove storie e personaggi, e cerca il monologo che ti permetta di esprimere al meglio le tue capacità. La ricerca è una parte fondamentale del lavoro d’attrice e ti permetterà di crescere artisticamente, trovando nuove sfide e nuove opportunità di miglioramento.
E se desideri affinare ulteriormente le tue tecniche attoriali e affrontare i casting con maggiore sicurezza, considera di partecipare al workshop Strumenti per affrontare un Casting, guidato dall’attrice e regista Laura Morante e dall’attore e coach Stefano Taranto. Questo evento, che si terrà a Roma il 26 e 27 ottobre 2024, offre l’opportunità di scoprire come realizzare un self-tape professionale e di distinguerti tra i casting director. Non perdere questa occasione per arricchire il tuo bagaglio artistico!
Non perderti niente:
💬 AttoriCasting ha anche un canale Whatsapp: iscriviti subito!
📱 Ma anche un canale Telegram: ti aspettiamo qui!

Lascia un commento