Anche se non permette di stare sotto i riflettori, il mondo del doppiaggio esercita comunque un certo fascino. La possibilità di diventare la “voce” di un attore famoso è allettante, ma purtroppo è anche altrettanto difficile.
Da persona che sta frequentando un corso di doppiaggio, lasciatemi dire che fare il doppiatore non è così semplice come può sembrare. Mi sono resa conto che esistono delle difficoltà che non avevo nemmeno immaginato. E no, non si tratta solo di seguire il labiale dei personaggi sullo schermo: serve anche molto altro.
Per lavorare nel mondo del doppiaggio, ci sono almeno cinque caratteristiche essenziali. Se non le avete e vi piacerebbe intraprendere questo percorso, sappiate che è fondamentale acquisirle:
1- Formazione attoriale
Non si tratta soltanto di parlare davanti al microfono, il doppiatore è prima di tutto un attore. Quante volte avete sentito ripetere questa frase? Beh, viene ripetuta perché è vera. Senza una formazione come attori, non si va da nessuna parte.
Anzi, secondo me serve un ulteriore passo per fare i doppiatori, perché i tempi di lavorazione sono molto stretti e quindi bisogna entrare nel personaggio all’instante, appena lo si vede. Non c’è il tempo di lavorare sull’interpretazione, come si fa in teatro o al cinema. Nel doppiaggio si vede la scena e poi la si incide subito.
Quindi, cari aspiranti doppiatori, impegnatevi prima di tutto per diventare dei bravi attori. Perfezionate le tecniche di immedesimazione, l’espressione delle intenzioni e la capacità di entrare e uscire dal personaggio con facilità.
2- Educazione vocale
I doppiatori lavorano in turni di tre ore e ci possono essere fino a tre turni al giorno, a volte persino quattro se un prodotto deve essere terminato urgentemente. A volte serve urlare oppure alterare la propria voce, ad esempio per alcuni personaggi dei cartoni animati.
Per non arrivare senza voce alla fine della giornata, serve un’adeguata educazione vocale. Bisogna imparare a parlare senza sforzare la gola, usando correttamente il diaframma e senza rischiare di danneggiare le corde vocali.
Senza questi accorgimenti, ci potrebbero essere conseguenze negative non solo per il vostro lavoro, ma anche per la vostra salute.
3- Buona dizione
Vi immaginate una scena ambientata a New York con Leonardo Di Caprio che parla in romano? O un personaggio di un cartone animato giapponese con l’accento di Milano? Non sarebbero minimamente plausibili!
Ecco perché nel doppiaggio la dizione è importantissima. Nel teatro e nel cinema, alcuni aspetti si possono trascurare, ma qui non si transige: bisogna saperla bene, benissimo. Qualche dubbio sulle parole più ricercate è ammesso, ma non di più.
Mi dispiace dirvelo, ma prima di prendere in considerazione un corso di doppiaggio vi conviene seguire un corso di dizione, altrimenti ai provini difficilmente verrete presi in considerazione.
4- Concentrazione e prontezza di riflessi
Come vi dicevo all’inizio, i tempi di lavorazione nell’industria del doppiaggio ormai sono molto ridotti e bisogna cercare di doppiare più scene possibili nel minor tempo, senza ridurre la qualità del lavoro. Per questo, non c’è tempo di provare e riprovare infinite volte.
Già vedendo la scena la prima volta, bisogna capire il ritmo, il volume da tenere, l’intenzione del personaggio e gli eventuali cambi. Per farlo, bisogna essere sempre concentrati, avere spirito di osservazione ed essere veloci a spostare lo sguardo dal copione al video e viceversa.
5- Impegno e pazienza
Impegno per esercitarsi molto, finché non si impara a mettere insieme tutti i mille aspetti a cui bisogna prestare attenzione. Pazienza perché per diventare doppiatori ci vuole tempo.
Purtroppo si tratta di un ambiente in cui è difficile entrare (cosa che vale anche diversi altri ambiti artistici, d’altra parte) e la strada è fatta di molti provini, molti no e molti lavoretti minori. Solo con il tempo, la pazienza e la perseveranza si più riuscire ad emergere.
Non volevo scoraggiarvi, ma solo spiegarvi davvero come funziona quest’ambiente che sto iniziando a capire, anche se ho anch’io tanta strada da fare ancora. Certo, le difficoltà ci sono, ma se siete veramente motivati, vi incoraggio a provare e a non arrendervi.