Nel mondo dinamico dello spettacolo italiano, il cammino verso una carriera di successo richiede non solo talento e passione, ma anche una solida comprensione delle leggi e dei contratti che governano l’industria. Dal recente Contratto Collettivo Nazionale per gli attori fino alle nuove disposizioni sulla sicurezza sul lavoro, questo articolo esplora l’importanza cruciale di essere informati e preparati. Scopriamo insieme come navigare tra normative complesse e accordi contrattuali per assicurare una carriera artistica sicura e gratificante in un ambiente in continua evoluzione.
Base giuridica e nuove disposizioni
Nell’arte di calcare le scene italiane, non basta conoscere il copione: bisogna padroneggiare anche le regole del gioco legale. Con l’approvazione del primo Contratto Collettivo Nazionale per gli attori, che stabilisce minimi salariali da 650 a 1.100 euro per giornata di posa e introduce figure come l’Intimacy Coordinator per la prevenzione delle molestie, l’Italia compie passi significativi nel riconoscimento dei diritti degli artisti. Questo, insieme alle recenti indennità governative per i lavoratori dello spettacolo, segna un’epoca nuova: ora gli attori hanno tutele e diritti più solidi, riflettendo un impegno crescente verso la valorizzazione della professione nel nostro paese. Essere informati su queste evoluzioni non è solo un diritto, ma una necessità per navigare con successo nel dinamico mondo dello spettacolo italiano.
La lettura del Contratto Collettivo Nazionale Attori
Nel teatro delle leggi italiane, ogni parola in un contratto può essere un passo verso il successo o una trappola nascosta. Con il nuovo Contratto Collettivo Nazionale, la paga minima e le condizioni di lavoro per gli attori sono state stabilite, ma la complessità non si ferma qui. Ogni contratto ha le sue peculiarità, che si tratti di produzioni indipendenti o di grandi set cinematografici. Imparare a interpretare queste differenze, comprendere ogni clausola e negoziare i termini è cruciale. L’abilità di leggere tra le righe può significare la differenza tra un ruolo che fa decollare la tua carriera e uno che limita il tuo potenziale artistico.
Minimi tabellari e pagamenti
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro degli attori, firmato recentemente, stabilisce per la prima volta nella storia del cinema italiano dei minimi tabellari per le retribuzioni degli attori.
Il contratto triennale, inizialmente, suddivide i più di 100.000 addetti del settore in tre categorie: protagonisti, comprimari e altri ruoli. Per i protagonisti, i minimi tabellari sono fissati a 1.100 euro lordi al giorno, per i comprimari a 850 euro e per gli altri ruoli a 650 euro. Le retribuzioni variano per le produzioni a “lunga serialità” (a partire dall’ottavo episodio da 50 minuti, i protagonisti guadagnano almeno 900 euro lordi al giorno) e per le produzioni a “lunghissima serialità” (come le soap opera con oltre 40 episodi da 25 minuti, dove i protagonisti percepiscono 550 euro lordi al giorno). Sono stati definiti minimi di compenso anche per i film diretti da registi esordienti e di basso budget, con compensi che vanno dai 325 ai 550 euro lordi al giorno. Il contratto stabilisce inoltre che, per qualsiasi tipo di produzione cinematografica o audiovisiva industriale non specificata, il compenso minimo di ogni attore non può scendere sotto i 325 euro lordi.
I pagamenti avverranno settimanalmente e dovranno essere effettuati entro il venerdì successivo alla prestazione, con l’obbligo che ogni pagamento sia tracciabile. Per quanto riguarda il doppiaggio, la priorità sarà data all’interprete madrelingua per la “post-sincronizzazione”. Al momento della firma del contratto individuale, regista e produttore concorderanno, basandosi su motivazioni artistiche, l’eventuale necessità di post-sincronizzazione da parte dell’interprete.
Il contratto, inoltre, adotta un approccio pionieristico nel settore riguardo al welfare: le modalità di accesso a piani di assicurazione sanitaria e previdenziale integrativa saranno determinate attraverso una negoziazione generale di filiera.
Innovazioni tecnologiche e diritti di genere
Il contratto italiano è anche all’avanguardia per quanto riguarda l’intelligenza artificiale e i diritti di genere. Un tavolo permanente composto da rappresentanti di tutti i comparti della filiera sarà creato per regolare gli effetti delle nuove tecnologie sul lavoro degli attori. Inoltre, il contratto promuove il rispetto della parità di genere e dei diritti LGBTQ+, impegnandosi a contrastare qualsiasi forma di molestia sul lavoro, anche attraverso l’uso dell’intimacy coordinator. Queste misure riflettono un impegno concreto verso un ambiente di lavoro più sicuro e inclusivo per tutti gli artisti.
Le società di gestione collettiva
Il settore dello spettacolo in Italia non si basa solo sull’arte e la passione, ma anche sui diritti e le royalty. Comprendere come funzionano questi aspetti, insieme ai diritti d’autore, è essenziale per qualsiasi attore o artista.
Una società di gestione collettiva dei diritti d’autore è un ente, sia pubblico, privato o ibrido, specializzato nell’intermediazione dei diritti d’autore e connessi. Queste società operano per conto di autori, editori, produttori e interpreti, gestendo e tutelando i loro diritti secondo un mandato conferito. Grazie a questo mandato, concedono licenze per l’uso delle opere protette e raccolgono i compensi dovuti sotto forma di royalties. L’esercizio diretto dei diritti patrimoniali da parte degli autori è reso difficoltoso dall’ampiezza e dalla complessità dei moderni mezzi di utilizzo delle opere, come radio, televisione, satellite e internet, che coinvolgono una vasta platea di utilizzatori anonimi. Questa diffusa utilizzazione rende arduo per gli autori far valere i propri diritti economici, sia per chi intenzionalmente evita il riconoscimento dei compensi che per chi non è a conoscenza dell’autore stesso e delle sue pretese.
Le società di gestione collettiva fungono da intermediari essenziali, permettendo agli autori di gestire in modo efficace i loro diritti e di mantenere il controllo su di essi, anche in contesti di mercato con limitato potere contrattuale o di nicchia. Oltre alla gestione delle licenze d’uso, queste società si occupano di individuare e raccogliere i proventi derivanti dall’utilizzo delle opere, distribuendo poi le somme agli aventi diritto dopo aver detratto una percentuale fissa per il servizio di intermediazione. I sistemi di ripartizione dei compensi possono variare da analitici a campionamento, a seconda della complessità e delle esigenze del processo di distribuzione.
Pratiche di concessione più efficienti
La Direttiva del 26 febbraio 2014 emessa dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea mira a riformare la gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi, focalizzandosi principalmente sulla concessione di licenze multi-territoriali per opere musicali utilizzate online nel mercato interno europeo. Gli obiettivi principali includono il miglioramento dell’efficienza delle società di gestione collettiva, garantendo una maggiore tutela dei diritti nell’ambito del mercato unico europeo e la creazione di un mercato digitale unico per il diritto d’autore online.
Le modifiche introdotte dalla Direttiva includono il diritto per autori, artisti, interpreti ed esecutori di scegliere diverse società di gestione collettiva per vari tipi di opere e utilizzi, indipendentemente dal paese di residenza o stabilimento. Inoltre, i titolari dei diritti possono revocare l’autorizzazione conferita alle società di gestione collettiva con un preavviso non superiore a sei mesi. La normativa promuove anche una maggiore partecipazione dei titolari dei diritti alla gestione delle società collettive, introducendo meccanismi di controllo e trasparenza sui bilanci e sulle politiche di gestione.
Particolarmente significativo è il Titolo III della Direttiva, che regola le licenze multi-territoriali per opere musicali online, incentivando la semplificazione dei processi di licensing a vantaggio delle aziende che operano nel settore della musica online in Europa. Le società di gestione collettiva possono stipulare accordi di rappresentanza reciproca per facilitare l’ottenimento di licenze su opere musicali a livello paneuropeo.
La rete di supporto
Nell’industria dello spettacolo, una solida rete di supporto legale è cruciale quanto il talento artistico. In Italia, è fondamentale instaurare rapporti con avvocati specializzati, che collaborano frequentemente con agenzie e società di gestione collettiva. Questi professionisti offrono consulenza su contratti e diritti, e possono difendere i tuoi interessi in situazioni complesse. Affidarsi a esperti legali e alle società di gestione collettiva significa avere alleati nella protezione della tua arte, della tua carriera e dei tuoi diritti in un settore in continua evoluzione e sfida
Agenzie di rappresentanza
Quando un’agenzia decide di rappresentare un attore o un’attrice, stabilisce le condizioni di collaborazione attraverso un mandato, dal quale entrambe le parti presumibilmente trarranno vantaggio. L’agenzia sceglie di seguire gli artisti con l’intenzione di guadagnare in base alle opportunità di lavoro nel cinema, televisione, pubblicità o teatro. L’agente ha diritto a una commissione proporzionale ai compensi ottenuti dall’artista attraverso contratti con i produttori.
Il guadagno dell’agenzia è determinato da percentuali standard: generalmente il 10% per cinema, televisione, teatro, radio e il 20% per pubblicità e partecipazioni ad eventi. Queste percentuali stabiliscono con chiarezza come l’agenzia sia compensata per il suo lavoro.
Il mandato specifica che il mandante (l'”Artista”) conferisce al mandatario (l'”Agente”) un mandato esclusivo per rappresentarlo in Italia e a livello globale, promuovendo la sua carriera professionale nel campo dello spettacolo.
Inoltre, l’agente si impegna a redigere e vigilare sull’esecuzione dei contratti, fornire consulenza legale, e gestire il recupero dei compensi attraverso enti come Nuovo IMAIE e altri istituti similari, su specifico mandato dell’artista.
Nel sesto episodio di “Bravi Tutti”, abbiamo il privilegio di esplorare questo mondo con due figure di spicco: Maria Lavia e Viviana Forziati, fondatrici e agenti di Karasciò Consulenze Artistiche.
Durante l’intervista, approfondiremo il ruolo vitale delle agenzie di talento nel definire il panorama culturale e artistico contemporaneo. Dalla gestione delle opportunità lavorative alla cura delle relazioni con le produzioni, esploreremo i diversi aspetti che rendono cruciale il lavoro di queste agenzie.
Se sei interessato a scoprire di più su come funzionano le agenzie di talento e quali sono le sfide e le opportunità nel mondo dello spettacolo, non perdere l’episodio.
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