Da sempre, il cinema è un potente mezzo di espressione culturale, capace di riflettere la società e suscitare emozioni profonde. La regia, in particolare, gioca un ruolo cruciale in questo processo: dall’ideazione alla realizzazione, il regista deve combinare visione artistica, abilità tecniche e una profonda comprensione delle dinamiche umane per creare un film che risuoni con gli spettatori.
In questo contesto, il decimo episodio di Bravi Tutti, il podcast di AttoriCasting, ci offre una preziosa opportunità di esplorare il mondo della regia attraverso la testimonianza di Emanuele Imbucci. Regista di talento e storyteller di grande esperienza, Imbucci condivide il suo percorso professionale e le sfide affrontate, offrendo uno sguardo unico e affascinante sul mestiere del regista.
Emanuele Imbucci, ospite di Bravi Tutti, il Podcast
Nel decimo episodio di Bravi Tutti, “Risolvo problemi”, Emanuele Imbucci offre uno spaccato affascinante del suo percorso nel mondo del cinema, rivelando una trasformazione profonda nella sua comprensione del ruolo del regista. La sua esperienza personale rispecchia un cambiamento che molti artisti attraversano: il passaggio da una visione incentrata su un singolo elemento a una comprensione più complessa e sfumata del processo creativo.
Pensavo che l’unico artefice del racconto fosse l’attore. Mi ero appassionato alla recitazione e credevo che fosse quello l’unico elemento. In realtà poi, andando al cinema, ho capito che una storia viene raccontata prima di tutto dal regista.
Imbucci parla di un equilibrio delicato tra autenticità e visione personale: l’abilità di rimanere fedeli alla propria interpretazione artistica, pur rispettando le storie personali che si vogliono raccontare, è una sfida continua. Questo equilibrio richiede non solo talento, ma anche una profonda empatia per i soggetti delle storie.
Il duplice rispetto riguarda, innanzitutto, il rispetto della persona che andiamo a raccontare e della sua storia e per la visione che tu porti al film.
Nella sua carriera televisiva, Imbucci ha diretto diversi progetti significativi, tra cui docufilm come Time To Change e People from Cecchetto nel 2023, oltre al documentario Gianni Agnelli, in arte l’Avvocato per Rai 3. Nel 2021, ha diretto e sceneggiato il film Carla su Raiuno, incentrato sulla vita di Carla Fracci. Altri lavori degni di nota includono Storia di Nilde su Raidue, e vari episodi della serie Illuminate.
Risolvo problemi, il decimo episodio di Bravi Tutti
Durante il decimo episodio di “Bravi Tutti,” Emanuele Imbucci ha condiviso dettagli inediti del suo percorso professionale, soffermandosi in particolare su uno dei suoi progetti più significativi: il film documentario del 2018 Michelangelo – Infinito. Questo lavoro esplora la vita e le opere del celebre artista Michelangelo Buonarroti, rivelando le complessità emotive e narrative affrontate nel delineare una figura tanto imponente.
Imbucci ha parlato in modo approfondito del suo approccio al lavoro con gli attori, mettendo in evidenza il ruolo del regista.
Il regista è prima di tutto un problem solver, una persona che deve avere delle attitudini innate. Credo che un pochino ci si diventi regista e per altri versi ci si nasca. Ti deve piacere proprio.
Un aspetto particolarmente interessante discusso nell’episodio è stato il cambiamento nel processo di casting con l’avvento dei self-tape. Imbucci ha spiegato come queste nuove modalità di audizione abbiano modificato il suo lavoro. “Oggi il self-tape ti dà la possibilità di avere un riscontro diverso, immediato” ha osservato, sottolineando che l’esperienza dei provini è cruciale non solo per l’attore, ma anche per il regista. Infatti, attraverso i provini, il regista può scoprire nuove soluzioni creative:
L’esperienza dei provini è un’esperienza non solo per l’attore ma anche per il regista […]. Nel momento in cui lavori con un attore e fai un provino, intanto conosci quell’attore, magari non lo prendi per il film, ma te lo ricordi per tutti i film successivi; in più, da regista lavori su quella scena e […] trovi delle soluzioni alle quali non avevi potuto pensare.
Imbucci ha anche riflettuto sulle sfide intrinseche del lavoro di regia:
Puoi essere un regista apprezzato anche perchè sei duro, anche perchè sai che puoi pretendere dall’attore […]. È ovvio che vorremmo che il set fosse sempre un posto dove puoi creare in serenità, ma la creazione raramente è frutto di serenità: è frutto spesso del tormento […]. I set quasi mai sono posti confortevoli.
Infine, il regista ha condiviso un prezioso consiglio sulla recitazione, citando l’attore Anthony Hopkins: “Imparare a memoria le battute è la base da cui tutti noi dobbiamo partire. Se conosco il testo e lo padroneggio, posso avere la testa libera per fare tutto il resto,” ha concluso, enfatizzando l’importanza di una preparazione accurata.
Attualmente Emanuele Imbucci sta lavorando insieme all’attore Giampaolo Morelli a una commedia corale dal titolo provvisorio L’amore sta bene su tutto. Questo progetto rappresenta un’altra entusiasmante sfida nella carriera di Imbucci, che continua a esplorare nuovi generi e forme narrative con passione e dedizione.
Questo episodio conclude la prima stagione di Bravi Tutti. L’appuntamento col prossimo episodio è a settembre, mentre ad agosto ci saranno alcuni speciali con il meglio di quello che abbiamo sentito finora.
Ogni episodio del podcast Bravi Tutti, condotto da Vincenzo De Simone, autore e produttore di podcast, offre approfondimenti e interviste a professioniste e professionisti, per capire insieme come si entra in questo mondo, come ci si sta, e come farne un lavoro.
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I primi 9 episodi di Bravi Tutti, il Podcast, sono già online.
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