Lavorare su sé stessi nel mondo dello spettacolo rappresenta un profondo viaggio personale, un percorso che richiede coraggio nel mostrarsi vulnerabili, costante disciplina e resilienza di fronte alle critiche e agli insuccessi. È un cammino incredibilmente gratificante, in cui ogni piccolo passo verso la scoperta di nuove sfumature del proprio essere si trasforma in una vittoria sia personale che artistica.
Nel settimo episodio di “Bravi Tutti”, esploreremo il mondo delle accademie teatrali, analizzando cosa significhi intraprendere un percorso di introspezione e come sviluppare una propria postura e una voce autentica per esprimersi al meglio artisticamente.
Abbiamo avuto il privilegio di ascoltare Paola Bigatto, attrice, regista e drammaturga, che ha condiviso preziose testimonianze sulla sua carriera e sul suo approccio all’insegnamento teatrale. Le riflessioni di Paola Bigatto offrono una visione profonda e appassionata del mondo del teatro, un settore che richiede impegno, disciplina e un continuo processo di scoperta e osservazione.
Paola Bigatto, ospite di Bravi Tutti, Il Podcast
Nel settimo episodio di Bravi Tutti, intitolato “Caro Maestro”, Paola Bigatto, insegnante e coordinatrice didattica dell’Accademia Carlo Goldoni di Venezia, offre una profonda analisi del mondo delle accademie di recitazione. Attraverso una discussione articolata, esplora temi che vanno dall’importanza della formazione accademica alla ricerca della vera identità artistica.
Bigatto ci conduce attraverso le dinamiche quotidiane della formazione attoriale, mettendo in luce l’importanza del lavoro su sé stessi: insegnare recitazione non riguarda solo la trasmissione di tecniche, ma implica anche una continua auto-riflessione sui metodi didattici. “È fondamentale instillare nei giovani la passione, evitando qualsiasi forma di umiliazione o prepotenza“, chiarisce la docente, evidenziando la necessità di continuare a mettere in discussione le tecniche di insegnamento, riconoscendo che anche gli insegnanti possono commettere errori.
Per un attore non è sufficiente essere tecnicamente abili, ma è essenziale che l’intera performance teatrale sia integrata e autentica.
Quello che mi colpisce è una certa organicità, il fatto che ci sia una relazione corretta tra il movimento, la battuta, la voce e la respirazione. L’altro elemento è il piacere di rappresentare, di raccontare, l’amore per quello che si sta facendo. […] E poi l’energia.
Bigatto condivide le sue prime esperienze e l’influenza determinante di maestri come Luca Ronconi, Renata Molinari, Ambra D’Amico e Michele Modesto Casarin. In particolare, Luca Ronconi, definito da Bigatto come “uno dei più grandi maestri della regia del ‘900“, ha lasciato un segno indelebile nella sua formazione artistica.
La sua grandezza e la sua lungimiranza, talvolta quasi profetiche, sono state di fondamentale importanza per me. Mi ha insegnato a rispettare profondamente il testo, ad ascoltarlo senza sovrapporre ad esso ciò che noi vorremmo dire.
L’attrice e docente di recitazione ha enfatizzato la serietà della professione teatrale, sottolineando il livello di dedizione e sacrificio richiesto.
Il nostro lavoro è estremamente serio e richiede dedizione, un’attenzione quasi religiosa: è una vera vocazione e comporta numerosi sacrifici.
Questo approfondimento evidenzia ulteriormente il rigore e l’impegno necessari nel campo della recitazione, sottolineando come la passione e la disciplina siano essenziali per coloro che aspirano a eccellere in questo ambito artistico.
Diplomata alla scuola Paolo Grassi di Milano nel 1988 e successivamente laureata in filosofia presso l’Università di Genova, Paola Bigatto, insegnante e coordinatrice didattica dell’Accademia Carlo Goldoni di Venezia, ha intrapreso una carriera che spazia tra recitazione, regia, drammaturgia e insegnamento.
Il suo percorso artistico è stato segnato da collaborazioni di prestigio con rinomati registi e attori italiani. Ha debuttato sotto la guida di Giancarlo Cobelli e ha recitato in una serie di spettacoli diretti da Luca Ronconi, tra cui opere di grande rilievo come “L’uomo difficile” di Hofmannsthal, “Medea” di Euripide e altre produzioni di alto profilo teatrale.
Parallelamente alla sua carriera di attrice, Paola Bigatto si è distinta anche come regista e drammaturga. Ha curato e realizzato diverse opere teatrali memorabili, tra cui “Le Morbinose” da Carlo Goldoni e “Virtù dell’oscurità” tratto da Virginia Woolf. Il suo lavoro registico non si limita alla creazione di spettacoli, ma include anche progetti didattici e culturali, come il laboratorio “Passi-camminare incontrare fermarsi“, svolto lungo la via Francigena.
Paola Bigatto è stata docente di recitazione presso istituti prestigiosi come la Scuola Paolo Grassi di Milano e il Piccolo Teatro di Milano, contribuendo alla formazione di numerosi giovani talenti nel campo teatrale. Il suo impegno educativo si estende anche alla partecipazione a corsi di perfezionamento e collaborazioni con istituzioni culturali di rilievo.
Come figura attiva nella scena culturale, ha cofondato l’Associazione Culturale La bottega dello sguardo di Bagnacavallo, dimostrando un costante impegno nella promozione e diffusione della cultura teatrale.
Paola Bigatto ha inoltre contribuito al dibattito culturale internazionale, partecipando al primo Congresso Dantesco Internazionale di Ravenna nel 2017 con un intervento sulla connessione tra la scrittura di Dante e la pratica teatrale contemporanea.
Attraverso la sua versatile carriera e il suo profondo impegno educativo e culturale, Paola Bigatto continua a lasciare un’impronta significativa nel mondo del teatro italiano, incarnando un esempio di eccellenza artistica e intellettuale.
Caro Maestro, il settimo episodio di Bravi Tutti
Nel settimo episodio di Bravi Tutti, “Caro Maestro”, Paola Bigatto esplora i modelli culturali e familiari che influenzano l’uso della voce. L’attrice e insegnante discute come sia cruciale per gli artisti scoprire il proprio strumento, un processo che richiede tempo, introspezione e una profonda comprensione di sé stessi.
Ci sono dei modelli culturali e familiari che ti portano ad usare una voce che non è la tua.
afferma Bigatto. Questo significa che, per molti, la voce utilizzata quotidianamente può essere una maschera imposta da influenze esterne piuttosto che una genuina espressione di sé. Il processo di trovare la propria voce autentica va oltre la semplice tecnica vocale. La tecnica è solo uno strumento, ma la vera arte risiede nella capacità di esplorare, scoprire e rivelare parti di sé che non erano mai state esplorate prima.
Paola Bigatto tocca anche il tema della rappresentazione e dell’autorappresentazione, notando una tendenza tra i giovani a preferire mettere in scena sé stessi piuttosto che interpretare il personaggio. Questa osservazione riflette una società sempre più centrata sull’individualità, ma che potrebbe rischiare di limitare la capacità degli attori di esplorare e rappresentare una gamma più ampia di esperienze umane.
Adesso i giovani hanno una tendenza all’autorappresentazione e ad avere una resistenza a fare modifiche di sé, perché pensano che andare in scena significhi portare in scena sé stessi. […] Un attore deve rappresentare altro da sé.
In questo contesto, uno degli esercizi più importanti per un giovane attore è l’osservazione:
Osservare la realtà, le persone, la natura, gli elementi architettonici. Un esercizio costante di osservazione. […] Per imparare a rappresentare, (i giovani) devono entrare in contatto con l’altro da sé, devono guardare, guardare fuori. È questo il migliore allenamento che un giovane attore dovrebbe fare.
L’osservazione diventa così uno strumento fondamentale per arricchire il proprio bagaglio esperienziale e per imparare a rappresentare le sfumature della vita in modo più autentico e sfaccettato.
Le riflessioni di Paola Bigatto offrono uno spunto profondo non solo per gli attori, ma per chiunque sia alla ricerca della propria autenticità. Il suo focus sull’introspezione personale e professionale costituisce un invito universale a scoprirsi e a trovare un equilibrio tra il perseguimento dei propri obiettivi e la flessibilità di adattarsi e riorientarsi quando necessario, sia sul palcoscenico che nella vita di tutti i giorni.
Ogni episodio del podcast Bravi Tutti, condotto da Vincenzo De Simone, autore e produttore di podcast, offre approfondimenti e interviste a professioniste e professionisti, per capire insieme come si entra in questo mondo, come ci si sta, e come farne un lavoro.
Bravi Tutti esce ogni dieci giorni su tutte le principali piattaforme audio:
I primi 6 episodi di Bravi Tutti, il Podcast, sono già online.
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