La sostenibilità è un concetto sempre più presente anche nel mondo del cinema. L’industria audiovisiva può contribuire in maniera tangibile al cammino verso la transizione ecologica. Molti passi rimangono da fare nell’ambito di un “cinema green”, ma è anche vero che il processo è già in atto seppure in un contesto ancora disomogeneo in quanto a regole e iniziative. Scopriamo di più.
Le migliori pratiche per un cinema sostenibile
Anche nel mondo cinematografico è possibile adottare pratiche più sostenibili per ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale.
Produrre un film costa, non solo in termini di strumenti, scenografie, attori e produzione. Il prezzo di una pellicola è anche ambientale. Per ogni nuovo set è necessario mettere in campo una quantità inimmaginabile di risorse: dai materiali per le scenografie alle luci, ai packaging dei pasti per la troupe e il cast, alla plastica delle bottiglie d’acqua, a vestiti di scena, caffé, mezzi per il trasporto e molto altro.
Basta guardare i titoli di coda di un film per comprendere quante persone animano il dietro le quinte e quanti bicchieri, acqua, energia, luce, materiali sono necessari per sostenere la vita di un set cinematografico. Sprechi che non sono sotto gli occhi di tutti ma che gli stessi professionisti del settore, da qualche anno, hanno deciso di tenere a bada.
Come? Attraverso diversi strumenti. Tra questi, un protocollo europeo chiamato EcoMuvi e una certificazione, Green Film, promossa dalla Trentino Film Commission. Due soluzioni che prevedono anche la creazione di una figura professionale ad hoc, il green manager, responsabile del controllo e supervisione delle pratiche green. Perché oltre a generare un impatto positivo sul pianeta, girare un film green si traduce in fondi di sostegno che alcune Film Commission destinano a chi adotta best pratices virtuose.
Ecomuvi e set cinematografici all’insegna della sostenibilità
A fondare EcoMuvi ci ha pensato la casa di produzione cinematografica Tempesta, guidata da Carlo Cresto-Dina. Si tratta, nel concreto, di un protocollo europeo che certifica quanto una produzione cinematografica è sostenibile. Un documento di buone pratiche, condiviso e gratuito, che punta a migliorare oltre ai set del cinema anche quelli degli spot pubblicitari, video musicali, cortometraggi e documentari.
Ad accompagnare la produzione nel viaggio verso la sua svolta green, un EcoMuvi manager, un consulente esperto che si occupa di preparare una “tabella di marcia” per il pre e post produzione per capire quali attività proporre per generare un percorso circolare tra acquisizioni e smaltimenti sul set, oltre alle attività necessarie per compensare le emissioni inevitabili che si andranno a creare.
Tra le azioni consigliate, l’utilizzo di materiali riciclati ed equo-solidali, il noleggio di abiti vintage o la confezione di abiti con fibre riciclate e riciclabili, scenografie smontabili e riutilizzabili, da regalare alle categorie di settore oppure da donare a chi ne ha più bisogno, catering a km 0 e cialde del caffè compostabili. Senza dimenticare l’attenzione per la mobilità che si traduce in più persone per veicolo e vicinanza degli alloggi, proprio per ridurre il numero di veicoli in circolo e promuovere gli spostamenti a piedi, quando possibile.
Il progetto, nato ufficialmente nel 2013, è adattabile alle esigenze di ogni produzione e lavora direttamente con i professionisti del settore per migliorare la sostenibilità ambientale e sociale di ciascun reparto e attività.
Cortometraggi e film green
Proprio le produzioni Ecomuvi sono quelle che annoverano il maggior numero di cortometraggi e film green.
Il primo dei test , con “solo” 94 tonnellate di Co2, compensate con la piantumazione di 135 alberi, è stato il film Il capitale umano di Paolo Virzì.
Impressionanti sono ad esempio i dati di Lazzaro felice di Alice Rohrwacher, che Tempesta ha prodotto nel 2018, Palma d’oro a Cannes per la sceneggiatura. Il film avrebbe avuto un impatto potenziale di 330 tonnellate di Co2 equivalente. Emissioni che servono alla produzione di 132.000 hamburger, 47 volte quanto inquina un cittadino europeo all’anno. Con gli accorgimenti indicati, Ecomuvi ha consentito di far risparmiare 249 tonnellate di Co2 .
Ad oggi, EcoMuvi ha seguito molti film, tra i più recenti Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, atteso nei prossimi mesi, e set di altre produzioni, come Princess di Roberto de Paolis, Tutti per Uma di Susy Laude e Io e Spotty, di Cosimo Gomez.