“Era ora”, la commedia romantica con protagonisti Edoardo Leo e Barbara Ronchi ha ottenuto il primo posto della top ten di Netflix per quanto riguarda i film in lingua non inglese più popolari
“Era ora”, la commedia romantica del regista Alessandro Aronadio con protagonisti Edoardo Leo e Barbara Ronchi, uscita su Netflix in Italia, ha raggiunto un importantissimo risultato nella sua prima settimana di disponibilità sulla nota piattaforma streaming.
La pellicola ha infatti ottenuto il primo posto della top ten di Netflix per quanto riguarda i film in lingua non inglese più popolari, con un risultato di 11,55 milioni di ore viste, superando il film tedesco “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, tornato nelle posizioni alte della classifica dopo gli Oscar vinti.
Uscito contemporaneamente nei 190 Paesi in cui è disponibile il servizio Netflix, inoltre, dal giorno dell’uscita sulla piattaforma è balzato subito al primo posto tra i film più visti in Italia.
Si tratta di un risultato particolarmente significativo, che porta “Era ora” al fianco di titoli come “Il mio nome è vendetta”, “Non mi uccidere”, “Love & Gelato” e “Yara”, film italiani che negli scorsi mesi avevano a loro volta raggiunto ottime posizioni in tale classifica. Ad annunciare questo traguardo, oltre alla stessa piattaforma Netflix, è stato lo stesso regista tramite il proprio account Facebook.
Una tesi su David Cronenberg, una specializzazione in regia, assistenza e aiuto regia in Italia e all’estero hanno contribuito a formare la figura dell’autore del film Alessandro Aronadio, anche fotografo e scrittore, non soltanto sceneggiatore e regista. Tra i suoi insegnanti al master in regia cinematografica presso la Los Angeles Film School di Hollywood, figurano il regista e produttore Roger Corman, il direttore della fotografia Janusz Kaminski, direttore della fotografia dei film di Steven Spielberg, l’attrice Faye Dunaway e Donn Cambern, montatore di Easy Rider.
Il suo debutto alla regia avviene nel 2010 con il film per il cinema “Due vite per caso”, distribuito dalla Lucky Red e unico film italiano selezionato in competizione, nella sezione Panorama, del Festival di Berlino. “Orecchie” è il suo secondo lungometraggio, presentato in anteprima, nel 2016, nella sezione “Biennale College” della 73esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Dopo “Orecchie” arrivano altri due film: il primo è “Io c’è”, con Edoardo Leo, Giuseppe Battiston e Margherita Buy. Il film ottiene le candidature a miglior soggetto e miglior attore in una commedia ai Nastri d’Argento.
Nel 2022 è il turno di “Era ora”, presentato alla Festa del cinema di Roma, nella sezione Grand Public. Il film, una commedia che gioca sul ruolo e sull’importanza del tempo, vede ancora una volta tra i protagonisti Edoardo Leo, affiancato da Barbara Ronchi.
Tratto dal film “Long Story Short” (scritto e diretto da Josh Lawson), “Era ora” è un’esilarante e commovente romantic comedy su quella stravagante avventura che ci ostiniamo a chiamare tempo.
Prodotto da Carlo Degli Esposti, Nicola Serra, Riccardo Russo, vede nel cast anche Mario Sgueglia, Francesca Cavallin, Raz Degan, Massimo Wertmüller e Andrea Purgatori.
Nel film Dante (Edoardo Leo) e Alice (Barbara Ronchi) si amano alla follia. Peccato che lui sia la tipica persona a cui una giornata non basta mai, che arriva sempre in ritardo e si barcamena a fatica tra i mille impegni quotidiani di lavoro e vita privata. Succede anche il giorno dei suoi quarant’anni, quando Dante si presenta in ritardo di ore alla sua festa di compleanno. Ma cosa succede quando l’indomani si sveglia e si ritrova un anno in avanti? Come è possibile che sia già il giorno del suo quarantunesimo compleanno? E come fa Alice a essere incinta di quattro mesi? Cosa ne è stato del resto del suo anno? Quando, a un suo nuovo risveglio, Alice gli mette tra le braccia una bella bambina di qualche mese augurandogli buon quarantaduesimo compleanno, Dante realizza definitivamente di essere stato catapultato in un incubo a occhi aperti: per qualche inspiegabile motivo sta vivendo una vita accelerata, di cui non ha memoria né controllo. Riuscirà a comprendere il valore del tempo prima che la sua vita vada a rotoli?
“Il nostro impegno nel lavoro – ha dichiarato Edoardo Leo in un’intervista – riguarda qualcosa che abbiamo ricercato, e anche se c’è una parte egocentrica in questo, noi stiamo facendo qualcosa che è in simbiosi con quello che volevamo. Per il protagonista quella affermazione passa per i soldi, la macchina più bella, la casa più bella, per l’ambizione di essere di più e avere di più. Poi però poi ti guardi indietro e ti sei lasciato dietro delle persone, degli affetti, una figlia che ricordavi neonata e improvvisamente fa la prima elementare. E non ricordi e non c’eri in quel pezzo della sua vita dell’asilo. Credo che questo film riguarda tanta gente, a prescindere dal lavoro che fa”.
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