A breve lo rivedremo in tv con Anna Valle, nella serie “Lea e i bambini degli altri“: stiamo parlando di Giorgio Pasotti che ha rilasciato una intervista al “Corriere della Sera” nella quale ha raccontato dei suoi esordi in Cina, dove era andato giovanissimo per frequentare l’Università dello Sport: “Indossavano tutti la divisa di Mao Zedong, il libretto rosso in tasca, vedevi solo bici. Mangiavo in mensa, la mia stanza era un loculo due metri per tre. Sono stato privato di tante cose rispetto ai miei coetanei. Ho goduto di quel momento irripetibile, tre anni dopo la rivoluzione studentesca“.
In quegli anni inizia la sua carriera da attore ma è in Italia che si avvicina al cinema, scelto da Daniele Luchetti per “Piccoli maestri”: “E’ il ruolo cui sono più affezionato. Durante la guerra il primo dei fratelli di mio padre morì a 16 anni, fucilato dai fascisti, e l’idea di interpretare uno studente che aveva deciso di abbracciare la Resistenza mi era sembrato la restituzione alla mia famiglia di qualcosa che non so definire“.
A breve Giorgio Pasotti inizierà le riprese del suo terzo film da regista, di cui è anche protagonista. Il suo primo film, intitolato “Abbi fede” fu molto criticato. Ingiustamente, secondo l’attore: “A ferirmi ai tempi fu quel liquidare a priori il fatto che un attore potesse fare anche il regista“.
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