
Interpretazioni canore, balletti, brevi girati di pochi secondi e il gioco è fatto. Non possiamo esimerci ormai dalla divulgazione globale sui social network di video creati ad hoc da giovani e non solo, che attraverso immagini animate raccontano la quotidianità, mimano le strofe di una canzone o intrattengono a ritmo di musica i propri follower.
Ciò che è immancabile in questi contenuti virtuali è la musica di sottofondo, componente vincente che contribuisce a rendere i video più dinamici e coinvolgenti e aiuta a incrementare la notorietà. Le canzoni condivise sui social network, quali Facebook, Instagram, YouTube e ancora di più TikTok, offrono non solo a milioni di utenti la possibilità di conoscerle, anche in maniera più immediata ed esclusiva, ma permettono una maggiore visualizzazione del brand, se si tratta di un’azienda o di un influencer, di nuovi talenti, del TikToker che le interpreta o ancora dell’artista del brano scelto per il proprio contenuto.
E se le storie, i reels e i post di Facebook e Instagram fossero completamente privi di musica? È ciò che sta accadendo da ieri pomeriggio nei contenuti con brani protetti da Siae, pubblicati dagli utenti nelle piattaforme di Mark Zuckerberg.
A causa infatti del mancato rinnovo dell’accordo tra Meta, impresa di gestione dei due social network, e la Società Italiana degli Autori ed Editori (Siae), la prima ha deciso al momento di silenziare le tracce audio nei post già visibili e rimuoverle dal catalogo musicale per evitarne la successiva condivisione.
Non solo l’intesa tra le due parti è scaduta il 1° gennaio 2023, ma Meta ha continuato a usare anche durante la negoziazione le canzoni tutelate Siae, nonostante la controparte non fosse d’accordo con l’offerta economica proposta per l’integrazione della copertura musicale nelle due app.
Diverse le dichiarazioni riguardanti la scelta unilaterale di Meta, a partire dal Presidente onorario di Siae Mogol, che rammenta l’approvazione del copyright alla Camera e al Senato, ma i decreti che lo riguardano sono ancora in stand by.
Attualmente solo le melodie italiane di cui Siae ne cura i diritti d’autore sono state escluse dalla libreria Meta. Rimangono invece accessibili quelle straniere e quelle prodotte con licenza Creative Commons.
Intanto il risultato è che la Siae ha perso un forte canale di distribuzione, mentre gli utenti, e di riflesso Meta, la possibilità di utilizzare una delle funzioni più vantaggiose sui social.
Non ci resta che attendere che le due società possano arrivare ad un accordo comune, anche perché lo stesso portavoce di Meta ha dichiarato che la priorità per l’azienda non solo è la tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti, al pari dunque della mission della Siae, ma la condivisione delle canzoni che più si amano è un valore aggiunto non solo per l’intera industria musicale, ma anche per gli stessi gestori dei social network.
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