Fin dalle sue origini, il teatro ha avuto il potere di trasportare il pubblico in mondi diversi, di sfidare le convenzioni e di stimolare riflessioni profonde su ciò che significa essere umano. Non si tratta solo di rappresentare storie, ma di costruirle insieme, di attraversare le barriere sociali e di creare spazi di dialogo e riflessione.
Nell’undicesimo episodio del podcast Bravi Tutti di AttoriCasting, Mimmo Sorrentino, insegnante e autore teatrale, ci guiderà attraverso le sfide e le rivelazioni del teatro. Dalla sua esperienza con i detenuti alle riflessioni sul potere del teatro di fronte a realtà dure e complesse, esploreremo come l’arte possa diventare un veicolo di cambiamento e comprensione sociale.
Mimmo Sorrentino, Ospite di Bravi Tutti
Nell’undicesimo episodio di Bravi Tutti, intitolato “Recitare in carcere”, Mimmo Sorrentino ci racconta il suo progetto, Educarsi alla libertà, sviluppato con le detenute del carcere di alta sicurezza di Vigevano. Questo percorso innovativo si distingue per l’approccio partecipativo e il suo impatto sociale, offrendo alle detenute un’opportunità di espressione e crescita attraverso il teatro.
Al centro del suo metodo c’è il concetto di teatro partecipato, che l’autore teatrale definisce come “un modo di far teatro in cui l’artista, il drammaturgo e gli attori, prendono parte attiva nei contesti in cui vanno a lavorare.” Questo approccio si ispira al concetto sociologico di osservazione partecipata, dove lo studioso non si limita a raccogliere dati, ma si immerge nel contesto sociale che studia.
L’impatto di questo lavoro è documentato nel film Cattività di Bruno Olivieri, che racconta l’esperienza di un gruppo di donne incarcerate per mafia. Queste donne mettono in scena racconti della loro infanzia, offrendo uno spaccato delle loro vite e delle complessità del fenomeno mafioso.
Nato a Salerno nel 1963 e residente a Vigevano, Mimmo Sorrentino si è laureato in Scienze Politiche con una tesi su Norberto Bobbio. Oltre ad aver collaborato con Danilo Dolci, è drammaturgo, regista e docente di Teatro Partecipato presso la Scuola Paolo Grassi di Milano. Ha pubblicato i libri Teatro Partecipato e Teatro in alta sicurezza (Titivillus, 2009 e 2018), ricevendo numerosi riconoscimenti, tra cui il premio Fotogrammi dal carcere e il premio dell’Associazione Nazionale Critici del Teatro.
Recitare in carcere, l’undicesimo episodio di Bravi Tutti, con Mimmo Sorrentino
Nell’undicesimo episodio di Bravi Tutti, “Recitare in carcere”, Mimmo Sorrentino riflette su come il teatro sia un processo di scoperta, sia per chi recita che per chi osserva. “La paura dell’errore e la paura della verità sono esattamente la stessa cosa” afferma, spiegando come l’errore sia una parte essenziale del percorso creativo.
Chi teme di sbagliare, in realtà, è incapace di muoversi verso le verità. Ammettere l’errore è fondamentale. Il teatro è fatto così: […] la recitazione funziona meglio quando arriva attraverso un percorso.
Uno degli aspetti più potenti di questo lavoro è vedere la propria storia interpretata da qualcun altro:
è incredibile ascoltare la propria storia recitata da un altro. E mentre l’altro fa quel lavoro per essere te, tu scopri un casino di cose […]. Chi recita te, ti percepisce come umano, ti inizia a vedere.
Questo processo permette di uscire dalla propria visione egocentrica, creando un contatto salutare con l’altro in una società autoreferenziale.
Attraverso il teatro, i detenuti riescono a guardare avanti e a dare significato al tempo trascorso in carcere. Sorrentino sottolinea come il rischio sia vedere la prigionia come un tempo sospeso tra la condanna e la libertà.
“In carcere la vita avanza come un’altra morte,” afferma. Il caos che regna in prigione può soffocare, ma il teatro offre un’opportunità per sottrarsi a questa confusione e “trovare altre forme di vita. “
Il progetto Scappa, realizzato con 12 detenuti della Casa di Reclusione di Asti, è un esempio di questo. Lo spettacolo mette in scena il vissuto di chi è prigioniero, in modo crudo e potente, senza retorica. Racconta di un passato segnato dalla violenza, dalla separazione dai propri cari e dalle difficoltà di immaginare un futuro, soprattutto per coloro che sono condannati all’ergastolo.
Infine, Sorrentino sottolinea quanto sia importante raccontare il carcere con onestà e precisione, includendo chi lavora all’interno delle strutture penitenziarie. Il progetto culminerà in una rappresentazione con gli agenti di polizia penitenziaria all’Università La Sapienza di Roma. Mimmo Sorrentino denuncia la diffidenza della politica nel rappresentare il carcere in tutta la sua complessità:
Del carcere bisognerebbe parlarne bene, con dati statistici. […] Non perché il carcere sia un bene, (ma) per far vedere cosa c’è.
Il suo obiettivo è mostrare l’umanità che emerge in questi contesti e come le storie raccontate riguardino tutti, non solo i detenuti.
Ogni episodio del podcast Bravi Tutti, condotto da Vincenzo De Simone, autore e produttore di podcast, offre approfondimenti e interviste a professioniste e professionisti, per capire insieme come si entra in questo mondo, come ci si sta, e come farne un lavoro.
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I primi 10 episodi di Bravi Tutti, il Podcast, sono già online.
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