Dietro ogni film proiettato sul grande schermo si cela un lungo percorso di sviluppo, fatto di idee, incontri e una costante ricerca di risorse e collaborazioni. In questo processo, passione e determinazione si fondono con la capacità di prendere decisioni rapide e di risolvere problemi, con l’obiettivo di dar vita a storie capaci di emozionare il pubblico.
Nell’episodio 16 di Bravi Tutti, Un sogno chiamato Vermiglio, abbiamo il privilegio di ascoltare Francesca Andreoli, produttrice e cofondatrice di Cinedora, mentre ci porta dietro le quinte di Vermiglio, il film diretto da Maura Delpero che, oltre a essere candidato per la selezione agli Oscar 2025 come miglior film, ha conquistato il Leone d’Argento a Venezia e ha guadagnato l’acclamazione del pubblico. Andreoli ci racconta le sfide e i successi che hanno accompagnato la realizzazione di questo progetto, condividendo i sogni che lo hanno reso possibile.
Francesca Andreoli, ospite di Bravi Tutti
In un momento in cui il cinema italiano cerca nuove voci e prospettive, Vermiglio emerge per la sua intensità e autenticità. È il frutto della visione audace di Francesca Andreoli e della missione di Cinedora, casa di produzione nata per dare forma a storie che esplorano la memoria collettiva, con una profonda attenzione ai dettagli. Il successo del film parla chiaro: oltre 300.000 spettatori e 2,5 milioni di euro di incasso per una pellicola che riporta all’Italia del dopoguerra, immergendo gli spettatori nella vita di una comunità montana che parla un dialetto trentino, comprensibile solo grazie ai sottotitoli. È un progetto nato da un sogno, ma trasformato in realtà attraverso dedizione e impegno.
Vermiglio non è solo un successo di produzione: è il frutto della collaborazione tra quattro talenti – Francesca Andreoli, Maura Delpero, Leonardo Guerra Seràgnoli e Santiago Fondevila Sancet – che, con la fondazione di Cinedora, hanno creato uno spazio per contenuti autentici e culturalmente ricchi.
Il film è scaturito da un sogno ed è finito come un sogno. Nessuno di noi si aspettava un tale successo. Questo non vuol dire che non ci speravamo
, racconta Andreoli.
Abbiamo lavorato dal minuto 1 per costruire il film che avevamo in mente
Ma questo sogno ha richiesto grande dedizione e il desiderio di portare sullo schermo un’Italia autentica, raccontata con realismo e rispetto.
La realizzazione di Vermiglio ha seguito un percorso tanto ambizioso quanto complesso. Francesca spiega come il tempo sia essenziale: dalla cura dei dettagli alla scelta delle location, fino alla selezione del cast, un processo lungo anni.
La ricerca del casting è durata anni, seguita da una serie di prove […] a teatro. […] Quando sono arrivati sul set erano già una famiglia e avevano assunto quella naturalezza che poi hanno trasmesso.
L’intento era chiaro:
Creare empatia con lo spettatore e far vivere l’impressione di essere lì con loro.
Il risultato è un film che non si limita a raccontare, ma permette al pubblico di immergersi completamente in un’epoca e in una comunità, con una delicatezza che va dritta al cuore.
Un sogno chiamato Vermiglio, episodio 16 di Bravi Tutti
Come ogni produzione ambiziosa, anche Vermiglio ha richiesto un intenso lavoro dietro le quinte. La preparazione del cast è stata un elemento cruciale:
Quando si sono presentati erano dei soldatini timidissimi, senza alcuna voglia di apparire – e noi li avevamo scelti proprio per questo. Dopo tanto lavoro si sono completamente sbloccati.
Francesca condivide anche un aspetto spesso trascurato del settore: le sfide che le donne devono affrontare nella produzione cinematografica.
Dovremmo risolvere il problema dell’accesso delle donne non solo al mondo del lavoro, ma anche alle posizioni dirigenziali. Di donne produttrici in ruoli decisionali ce ne sono pochissime, e fanno molta fatica: devono lavorare il doppio o il triplo per dimostrare quello che spesso viene automaticamente riconosciuto a un uomo.
Questa tematica è già stata affrontata nel terzo episodio di Bravi Tutti, Il Divario, dove Laura Nardi, attrice e docente di recitazione, condivide il suo percorso e le battaglie affrontate come donna in un settore dominato da complesse dinamiche di genere.
Grazie a una solida connessione territoriale e al supporto dei fondi pubblici, Vermiglio ha avuto accesso a risorse fondamentali e ha superato rapidamente le prime fasi di approvazione del finanziamento. “Il film era territorialmente ben collocato,” spiega Francesca. “Prima si cerca di creare una base italiana, poi ci si può aprire all’estero,” aggiunge Andreoli, descrivendo il delicato bilanciamento tra budget e guadagni come una delle sfide più impegnative del progetto.
I conti tornano solo quando riesci a far coincidere il budget con il piano finanziario. Il produttore deve evitare che i costi del budget lievitino.
Alla luce delle aspettative iniziali, il successo del film è stato sorprendente. “Il risultato finale al botteghino in Italia è stato dieci volte superiore rispetto alle nostre previsioni iniziali,” racconta Francesca.
Come sempre, ci vuole una tempistica premiante e anche un po’ di fortuna.
Questo sguardo esclusivo dietro le quinte di Vermiglio mostra non solo la complessità e la dedizione richieste dalla produzione cinematografica, ma anche come passione, determinazione e una solida rete di supporto possano fare la differenza nel trasformare una visione in un capolavoro cinematografico.
Ogni episodio del podcast Bravi Tutti, condotto da Vincenzo De Simone, autore e produttore di podcast, offre approfondimenti e interviste a professioniste e professionisti, per capire insieme come si entra in questo mondo, come ci si sta, e come farne un lavoro.
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