Ancora una volta Napoli diventa la scenografia di un film di Paolo Sorrentino. Dopo “È stata la mano di Dio”, il regista partenopeo ha scelto di ambientare la sua prossima pellicola nella sua città d’origine.
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano, Sorrentino è considerato uno dei più importanti cineasti della sua generazione. Nella sua carriera ha vinto Golden Globe, quattro European Film Awards, un Premio BAFTA, otto David di Donatello, otto Nastri d’argento. Nel 2010 ha esordito nel mondo letterario con “Hanno tutti ragione”, romanzo terzo classificato al Premio Strega 2010. Con “La grande bellezza”, il suo film più noto, vince nel 2014 sia l’Oscar al miglior film in lingua straniera, sia il Golden Globe per il miglior film straniero.
Con “È stata la mano di Dio”, scritto e diretto nel 2021, ha vinto il Leone d’argento – Gran premio della giuria alla 78esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, mentre il giovane Filippo Scotti, alla sua prima esperienza cinematografica, ha ricevuto il premio Marcello Mastroianni. Il film è stato selezionato per rappresentare l’Italia agli Oscar 2022 nella sezione del miglior film internazionale
Il film autobiografico, ambientato negli anni ‘80 a Napoli, città natale del regista, racconta la storia di un giovane di nome Fabio, che vive nel capoluogo partenopeo. Il ragazzo avrà l’occasione di vivere uno dei sogni più grandi degli amanti del calcio, quando giunge nella sua città il goleador Diego Maradona, ma a questa grande gioia si accompagnerà una tragedia inaspettata, che sconvolgerà la sua vita.
La casa di produzione The Apartment è la stessa che si occuperà del nuovo film in programmazione, che avrà come location la sua città d’origine, toccando luoghi celebri come il lungomare di Napoli, Castel dell’Ovo, borgo Marinari, il centro storico, l’università e il Duomo per poi spostarsi a Capri.
A Palazzo Fuga – cioè il Real Albergo dei Poveri a piazza Carlo III – ci saranno gli uffici di produzione e si svolgeranno i casting per il reclutamento delle comparse. Anche i costumi e le scenografie saranno depositati lì.
Il Real Albergo dei Poveri, detto anche nell’uso popolare Reclusorio e Serraglio, rappresenta al momento il maggiore palazzo monumentale di Napoli. Non solo, ad oggi è una delle più grandi costruzioni settecentesche presenti in tutta Europa.
La storia del Real Albergo dei Poveri inizia nel 1749 con Ferdinando Fuga, che fu chiamato a Napoli da Carlo III di Borbone con l’incarico di progettare l’Albergo dei Poveri, che avrebbe accolto le grandi masse di poveri provenienti da tutto il Regno. L’opera non fu mai completata del tutto come Carlo III di Borbone l’aveva pensata, e la sua mole che ad oggi conta 100.000 metri quadrati di superficie considerata utile, è solo un quinto di quello che avrebbe dovuto essere.
Lo scopo principale di questa struttura era quello della carità, e nel tempo è stato sempre questo il principio sulla base del quale veniva utilizzato. Nel proseguire degli anni si sono avvicendate diverse tipologie di utilizzo per questo edificio: una scuola per sordomuti, un Centro di Rieducazione per Minorenni, un tribunale per minori, un cinema, alcune officine meccaniche, i vigili del fuoco, una palestra e infine l’Archivio di Stato di Napoli (settore civile).
Nel 1929 ci furono dei crolli nell’ala che si trova dal lato di via Tanucci, e nel 1943 un terremoto portò al crollo di alcuni solai presenti sui muri laterali. Dal 1980, a causa del un crollo di un’ala che si trova a ridosso dell’Orto Botanico, l’edificio è passato sotto il controllo del comune, che si mise subito in moto per procedere con la restaurazione, a tutt’oggi però non ancora completata.
L’assegnazione dei locali del Real Albergo dei Poveri per il film di Sorrentino è avvenuta con delibera 76 del 23 marzo 2023, proposta dal sindaco Gaetano Manfredi, che ha concesso l’uso temporaneo dei locali al piano terra alla società “The Apartment” per gli uffici di produzione del film dal 3 aprile al 23 settembre 2023.
Il film sarà incentrato su una delle più grandi tradizioni napoletane: la sirena Partenope. Il mito partenopeo quindi fungerà da punto di partenza per una vicenda ambientata in varie epoche.
Alcuni degli interpreti principali sarebbero già stati scelti, in particolare si fa il nome di Giampiero De Concilio, già visto in Gomorra – La serie 5, mentre a interpretare la sirena dovrebbe essere una modella napoletana la cui identità al momento è segreta.